CESANO:
LA FOCE DELLA DISCARICA
Senigallia:
già famosa per la sua spiaggia di velluto, la romantica rotonda sul
mare
nota grazie ad una canzone, città marchigiana della "movida"
estiva, pecca nel suo litorale dell'estremo nord del Comune: la foce
del fiume Cesano.
In
quel tratto di spiaggia libera, a ridosso del complesso residenziale
de "Le
Piramidi",
sono diverse stagioni che i bagnanti, ma anche i residenti stessi,
lamentano il degrado e la stupefacente naturalezza nel modo in cui
vengano insabbiati, abbandonati, accumulati e poi nascosti sotto uno
strato di sassi e breccia, come si fa con la polvere sotto il tappeto
di casa, mucchi di
spazzatura
contenente non solo residui naturali delle spiagge del restante
Comune, ma addirittura gomme di auto, camion, plastica e anche
oggetti metallici.
Nonostante
in passato siano stati sollecitati e denunciati verbalmente i fatti
alla polizia municipale da parte di abitudinari del sito, la
discarica a cielo aperto in
una zona, ricordiamolo bene, protetta per la presenza durante tutto
l'anno di volatili migratori ma anche per il suo naturale ambiente, vista
la vegetazione unica al ridosso del fiume, continua il suo svolgersi.
Viene da chiedersi come sia possibile che tutto questo accada nell'indifferenza dell'amministrazione comunale, ma anche da parte di chi dovrebbe tutelare l'ambiente della foce e della sua spiaggia, incapaci ancora di comprendere il perché dopo aver più volte denunciato i fatti e l'accaduto alle istituzioni.
Viene da chiedersi come sia possibile che tutto questo accada nell'indifferenza dell'amministrazione comunale, ma anche da parte di chi dovrebbe tutelare l'ambiente della foce e della sua spiaggia, incapaci ancora di comprendere il perché dopo aver più volte denunciato i fatti e l'accaduto alle istituzioni.
Mi
viene in mente un episodio visto la scorsa estate, quando alcuni
bagnanti mentre erano lì a prendere il sole, si accorsero che un
operaio a bordo di una ruspa per effettuare i consueti lavori di
pulizia della spiaggia per l'inizio della stagione, copriva con la
ghiaia portata lì dai camion, materiali non consueti all'ambiente:
tra cui buste di plastica, bottiglie, pezzi di materassini da mare ed
oggetti metallici.
Quando
sul luogo arrivarono gli agenti della municipale, sollecitati dai
presenti, intimarono la sospensione dei lavori.
I
giorni successivi all'episodio venne un'addetta comunale per
verificare il tutto, con gli stessi rappresentanti della polizia
municipale e i testimoni che denunciarono il fatto.
Ciò
potrebbe far pensare ad una conclusione positiva: il risultato è
stato un paio di giorni di "assenteismo" da parte degli
operai e della ruspa, ma poi come se nulla fosse, il tutto continuo
con tanto di stupore da parte di chi aveva creduto nel lieto fine, ma
che invece si vide cadere il tutto nel nulla, come in una bolla di
sapone.
Un
altro episodio che mi ha visto protagonista, fu quando, sempre la
passata stagione, chiamai la Guardia Costiera, allertato da una
strana schiuma gialla,
come
alghe morte presenti nell'acqua del fiume e che si riversavano nel
mare.
Poi
mi accorsi che la provenienza dt questa sostanza era lo scarico di
una fabbrica delle vicinanze.
Pero
il tutto, con l'intervento degli addetti dell'ARPAM, si dichiaro
"innocuo"
e
non nocivo.
Io
stesso e il mio pensare sempre al bene, al positivo e di cercare di
non credere nel "tutto marcio", spero che questa storia non
sia una di quelle tristi vicende
dove
l'interesse economico possa battere quello ecologico, perché una
spiaggia naturale dove si può includere al mare l'unicità del
territorio che regala l'habitat del fiume, anche la lontananza del
traffico cittadino, rimane rara.
Comunque ti accorgi come sia distruttivo e irrispettoso l'uomo verso il mondo ecologico, non risparmia nulla e nessuno pur di trovare soluzioni vantaggiose a suo dire e parere, senza pensare al danno causato, all'irreparabile nel futuro.
Comunque ti accorgi come sia distruttivo e irrispettoso l'uomo verso il mondo ecologico, non risparmia nulla e nessuno pur di trovare soluzioni vantaggiose a suo dire e parere, senza pensare al danno causato, all'irreparabile nel futuro.
Io
stesso frequentatore da due anni della spiaggia, sarò vigile e
denuncerò
i
fatti se dovessero ripetersi, perché l'ambiente è di tutti, nessuna
causa o ragione di tornaconto potrà essere tollerata, il futuro è
nostro, dei nostri successori e dobbiamo far tutto per non
stravolgere l'ecosistema.
Partendo
da piccole battaglie, si possono vincere le guerre, sopratutto, se ci
riguardano in prima persona, se toccano il nostro territorio.
Sperando
che ci sia più chiarezza di ciò che accade nell'area citata, io
tornerò
a
scrivere e monitorerò la situazione personalmente, accogliendo anche
le risposte degli stessi incaricati e responsabili.
Sarebbe
proprio il paradosso per un Comune che si valorizza e
investe nel riciclaggio e progetti ecologici.
Comunque
il mio augurio personale e dei bagnanti del luogo è di non stendersi
sopra
una stuoia di rifiuti.
Raffaele
Salerno
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